A cura della Dottoressa Gioia Trevisan
Articolo “Miopia: epidemia preoccupante” – tratto dal Basso Vicentino
L’incidenza della miopia è in costante crescita, entro il 2050 oltre metà della popolazione sarà miope. Le soluzioni per il rallentamento della progressione miopica ci sono. Ne parliamo con la Dottoressa Gioia Trevisan.
Cos’è la miopia e come si comporta con la crescita?
La miopia è un difetto che porta ad una visione sfuocata da lontano. Questo vizio visivo si manifesta perché i raggi luminosi provenienti dall’infinito vengono messi a fuoco davanti alla retina e non su di essa. Il potere rifrattivo del miope è eccessivo per la lunghezza del bulbo. Senza la correzione adeguata, un comportamento tipico delle persone miopi è quello di “strizzare” gli occhi per vedere meglio da lontano
sebbene la visione da vicino rimanga buona.
Sintomi come l’astenopia, mal di testa e difficoltà di concentrazione sono correlati e a volte assoggettati per errore ad altre cause.
La miopia nei giovani si evidenzia già a partire dai sette anni e tende a peggiorare con lo sviluppo durante l’adolescenza, si stabilizza intorno ai 25 anni. Nella maggior parte dei casi, il difetto è acquisito geneticamente dai genitori oppure compare e successivamente si incrementa per una serie di condizioni come: la scolarizzazione, continuo stress visivo da vicino (massiccio uso di dispositivi digitali) e ridotto tempo trascorso all’esterno. Rara è, invece, la miopia congenita presente sin dalla nascita.
Qual è l’approccio migliore?
E’ essenziale sottoporsi a controlli dall’oculista o dall’optometrista regolarmente, sin dall’infanzia, per
evidenziare e monitorare il difetto visivo.
Presso Ottica Padrin, oltre all’analisi visiva e al controllo ortottico, viene effettuato un controllo dell’asse antero-posteriore del bulbo attraverso un innovativo esame
biometrico, atto a rilevare la lunghezza dell’occhio.
La ricerca ha portato alla consapevolezza che l’allungamento incontrollato del bulbo, va di pari passo con lo sviluppo corporeo dei ragazzi, tale può essere rallentato con nuove tecnologie.
Si pensava che la sotto-correzione o la correzione appropriata su lenti comuni fosse sufficiente per controllare la progressione miopica; oggi gli studi affermano che tale metodo è inefficace e induce un accertato peggioramento.
Quali sono le tecnologie per rallentare la progressione della miopia?
Nella logica di avere la miglior correzione visiva, il giovane può decidere in base alle proprie esigenze fra 3 soluzioni innovative.
La più conosciuta è la lente oftalmica (Stellest di Essilor-Luxottica), costruita sul principio del defocus periferico miopico, offre la possibilità di essere inserita nella maggior parte delle montature. Ne esistono altre marche (Zeiss e Hoya) in commercio ma questa che noi utilizziamo, dagli studi, sembra essere la più efficiente. La lente è costruita con una zona centrale per la correzione da lontano e una zona periferica costellata da centinaia di lenticole o segmenti per creare una visione corretta su tutta la periferia della retina.
Il trattamento aiuta a mettere a fuoco tutti i raggi provenienti dall’esterno sulla retina in modo corretto in tutti i punti di sguardo.
I ragazzi, che invece preferiscono non mettere gli occhiali, possono utilizzare le lenti a contatto sfruttando lo stesso principio.
Si tratta di lenti giornaliere a contatto speciali (MiSight di Coopervision) che garantiscono comfort adeguato grazie al materiale innovativo e un immediato adattamento visivo consentito dalle zone concentriche di correzione/trattamento.
La terza soluzione, secondo gli studi scientifici, risulta essere la tecnica Ortocheratologica attraverso l’utilizzo di una lente a contatto semirigida da utilizzare durante la notte, mentre si dorme. La sua funzione è di modellare la superficie esterna della cornea, il primo strato del nostro occhio. Il metodo consente di compensare la miopia permettendo il giovane di rimanere senza alcuna correzione durante la giornata. È una tecnica alternativa e reversibile rispetto ad una operazione laser. Il compito del contattologo sarà quello di selezionare i ragazzi più idonei prima di affrontare questa soluzione.
Infine possiamo decretare, da esperti che da oltre cinque anni lavoriamo sui metodi per la riduzione della progressione miopica, che la combinazione delle lenti oftalmiche e le lenti a contatto con la tecnologia del defocus sono la migliore strategia.
I metodi di cui parla offrono risultati tangibili?
Le racconto che abbiamo dato il via nel 2019 ad un progetto di ricerca e monitoraggio che coinvolge 100 ragazzi, il più piccolo ha 6 anni, il più grande 22. Questa ricerca in collaborazione con l’Università di Padova, si affianca alle più significative ricerche europee offendo dati casistici linearmente comparabili.
In sostanza, sposando il corretto protocollo si ottiene la riduzione di incremento miopico in media oltre il 50%; se il ragazzo porta sinergicamente occhiali e lenti a contatto speciali abbiamo ottenuto anche risultati oltre il 70%.
Questo protocollo di lavoro offre grandi opportunità e soddisfazione che ribadisco passa solo dalla grande competenza del contattologo, dell’optometrista e dagli oculisti che collaborano.