Lenti a contatto: un’estate senza occhiali

A cura del Dott. Fabrizio Padrin – Ottico Optometrista

L’estate è finalmente iniziata e si fa sentire il caldo sulla pelle facendo aumentare la sudorazione. Gli occhiali sul nostro naso diventano poco sopportabili e non vediamo l’ora di toglierli, anche se purtroppo a causa del nostro difetto refrattivo rimaniamo fortemente legati ad essi.

La pelle è molto più sensibile sia sul naso che dietro il padiglione auricolare, e sovente nel toglierli lasciano quel brutto segno rosso.
Si appannano facilmente e si ungono per la sudorazione oltre ad ossidarsi nelle cerniere e in quei punti di congiunzioni metalliche, soprattutto se andiamo al mare.

Seppure le laviamo molte volte al giorno, le lenti oftalmiche rimangono a poca distanza dagli occhi, accumulando l’umidità della pelle e delle congiuntive, diminuendo la ventilazione e rendendoli fastidiosi.

E questo ancor più se pratichiamo attività sportiva nella quale dovremmo usare occhiali specifici, per l’alto grado di usura e per la necessità di un diverso tipo di protezione, anziché gli occhiali di tutti i giorni. Il difetto refrattivo, oggi, non è più una limitazione per l’uso delle lenti a contatto, in quanto si possono acquistare lenti specifiche per risolvere la maggior parte dei problemi visivi.

Godere il comfort di indossare la lente a contatto ben applicata e tollerata, vedere senza appendici sul naso in questo periodo, offre un vero senso di libertà.

Il comfort innanzitutto è la prima pietra miliare per integrare l’uso della lente a contatto. Avere la lente confortevole non solo per qualche ora ma per tutta la giornata, dipende da molti fattori.

Primo fra tutti il fatto che i nostri occhi devono essere tenuti in grande considerazione per scegliere la lente giusta. La valutazione dei parametri è esclusiva competenza del contattologo e non si può fare da sé.

Dito che sta inserendo la lente a contatto nell'occhio

Benché siano molto confortevoli sin dal primo momento di applicazione, alcune lenti possono provocare alla lunga pericolose conseguenze.

Uno dei primi parametri da verificare è la curvatura della cornea, che rappresenta quella membrana ottica più prospiciente dell’occhio, nella quale andremo ad inserire la nostra lente a contatto. I parametri dipendono dal difetto refrattivo e dalla nostra genetica, e le case di costruzione delle lenti a contatto ne offrono una grandissima gamma compensando la maggior parte delle ametropie.

Altro aspetto è rappresentato dal materiale. In questo ultimo ventennio la ricerca ha messo a disposizione polimeri incredibili e biocompatibili con una traspirabilità triplicata rispetto ai precedenti. Questi nuovi polimeri permettono un ottimo biomimetismo con il tessuto umano donando un comfort a fine giornta davvero unico. L’alterazione del tessuto epiteliale che ricopre la cornea è minimo se si usano materiali di nuova generazione.

Uno degli aspetti più importanti è la lacrimazione basale, che non significa “se piango molto ho tanta lacrimazione” che è lacrimazione riflessa dovuta a un’emozione. Per basale si intende quella quantità di lacrime che ricopre il bulbo e in particolare la cornea in tutte le condizioni. E diversa la lacrimazione basale durante la giornata in base anche all’ambiente, per il fatto che; un ambiente secco è ben diverso da un ambiente umido come passeggiare nel bosco.

Ben diversa è anche la lacrimazione basale delle donne rispetto agli uomini.
Nelle donne le intolleranze aumentano a causa dei cicli ormonali, con accumulo di depositi proteici che minano la traspirazione e peggiorano la qualità visiva. In menopausa le cose purtroppo peggiorano, e c’è un aumento cronico di pazienti con scarsa lacrimazione. Sebbene la scarsa lacrimazione sia una controindicazione travalicante, per buona parte si riesce a trovare soluzioni e compromessi.

La scarsa lacrimazione è anche causata dall’eccessivo uso di device, soprattutto le molte ore che si trascorrono davanti al pc, con una frequenza di ammiccamento insufficiente.
L’ammiccamento, o per cosi dire lo sbattere le palpebre, sembra cosa banale ma le palpebre e in particolare la superiore, più mobile, fa da tergicristallo omogeneizzando lo spessore del film lacrimale, oltre a svolgere una funzione di pulizia accumulando lo sporco nei sacchi congiuntivali che, collegati a canalini chiamati dotti lacrimali, drenano le lacrime sporche e in eccesso dentro la cavità nasale e sino alla gola.

L’ambiente in cui si vive diviene determinante per scegliere la lente giusta. Alcuni colliri, chiamati banalmente anche lacrime artificiali, possono aiutare molto a tener idratata la superficie oculare e pulita la superficie della lente. In commercio ve ne sono una grande quantità con specificità molto diverse uno dall’altro. Il prodotto giusto deve essere prescritto dal contattologo o dall’oculista in base a valutazioni oggettive.

Anche per le lenti giornaliere è importante abbinare i sostituti lacrimali, da istillare a metà giornata.

Importante è usare il prodotto giusto senza mai scordare l’igiene

“Non so se tollererò mai le lenti a contatto” e, per chi le ha già usate, mi viene detto “tollero con difficoltà le lenti a contatto”.
La tolleranza, come dicevo sopra, è una somma di aspetti fisici e ambientali che vanno sempre presi in considerazione dagli esperti della visione prima di far danni. I danni, per la stragrande sono gestibili, e la maggior parte sono causati per eccessivo uso o per scarsa cura nella pulizia. Studi clinici (Centers for Disease Control and Prevention) evidenziano che il 99% dei casi di infezioni o infiammazioni è causato da chi le usa in particolare per la scarsa igiene.

Lavarsi le mani, sostituire il contenitore con frequenza, utilizzare soluzioni per la pulizia efficaci e di qualità è fondamentale. Acquistare a casaccio la prima soluzione di disinfezione che si trova, non è da farsi. Le soluzioni vanno accompagnate al tipo di materiale e al tipo di lacrimazione che si ha.

Acquistare via web è a volte conveniente, ma non si ha certezza di integrità del prodotto. Basti sapere che ai negozianti vengono consegnate sia le lenti a contatto che le soluzioni attraverso una filiera che garantisce temperatura controllata, cosa ben differente se consegnate da un corriere che le lascia sulla cassetta a 40° o più. Non ultimo l’aspetto di assistenza periodica da parte dei professionisti della visione che deve esserci per ogni applicazione.

Per quanto riguarda invece la compensazione per i diversi difetti refrattivi, con soddisfazione confermo che oggi abbiamo davvero pochi limiti.

Ragazza che dorme

Pertanto, si trovano soluzioni non solo per la miopia e l’ipermetropia ma anche per l’astigmatismo e per la presbiopia. Per coloro cioè che dopo i 40 anni hanno difficoltà anche per vicino.

Mi viene chiesto quale sia “la lente migliore per i miei occhi”. La lente si valuta in base alla fisiologia e allo stile di vita. Può essere una morbida giornaliera o mensile o una semirigida, apparentemente più impegnativa, ma che offre una compensazione visiva davvero superiore. Infine, la tecnica ortocheratologica, un trattamento reversibile che si conosce da oltre 30 anni ma che soprattutto negli ultimi 10 sta offrendo grandi soddisfazione per l’impiego di lenti e materiali d’avanguardia, permette di rimanere senza lenti e occhiali durante il giorno mentre si indossano durante la notte.

È come indossare un apparecchio ortodontico durante la notte per rimuoverlo il mattino appena ci si sveglia. Durante la notte, la speciale lente modella il profilo delle superficie corneale consentendo di rimanere senza nulla per tutto il giorno.
È una tecnica molto collaudata non adatta a tutti, che deve essere seguita da esperti, e che soprattutto nelle miopie offre grandi vantaggi anche in fatto di progressione miopica.

Impagabile è rimanere all’aria aperta o fare dello sport indossando le lenti a contatto. I campo visivo totale, non diaframmato dalla montatura, la visione nitida in tutto il campo visivo e la libertà di non avere qualcosa sul naso, sono tutte belle sensazioni. Come per la pelle applichiamo la crema protettiva, in tutti i casi vanno usati gli occhiali da sole.

Ribadisco che, sebbene siano di facile reperibilità, le lenti e le soluzioni vanno acquistate nei negozi degli ottici esperti sotto obbligatoria indicazione del contattologo o dell’oculista.

Contattologia

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Analisi film lacrimale

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Ortocheratologia

L’ortocheratologia prevede l’applicazione programmata di lenti a contatto durante la notte, caratterizzate da una particolare conformazione avente il compito di modificare temporaneamente la forma della cornea.
In questo modo, la miopia non sparisce, ma è possibile vedere senza occhiali
durante l’arco della giornata.

Lenti morbide

Le lenti a contatto morbide sono dei dispositivi medici su misura, costituiti da materiali idrofili biocompatibili, in grado di correggere la quasi totalità dei difetti visivi.
Sono disponibili in un’ampia gamma di materiali, geometrie e curvature perché non tutti gli occhi sono uguali.

Lente a contatto morbida
lenti rigide

Lenti semi-rigide

Le lenti a contatto semi-rigide, sono indicate per chi ha miopie elevate o per chi ha una curvatura della cornea non regolare, come nei casi di astigmatismo elevato o di cheratocono.

Soluzioni e colliri

È fondamentale prendersi cura delle proprie lenti per tenerle pulite, confortevoli ed evitare infezioni.
Lo staff di Ottica Padrin è pronto a consigliarti le soluzioni più idonee per i tuoi occhi e per le tue lenti a contatto.
Nei nostri negozi, disponiamo di una gamma immensa di soluzioni e colliri, prodotti dalle migliori aziende, leader nel settore.

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